Essenzialmente “de gustibus non est disputandum” (i gusti non si discutono) e se qualcuno vuole può bere del Recioto di Gambellara passito con gli scampi, pare che non ci sia ancora una legge che lo vieti (ma ci vorrebbe!), ma meglio se non ce lo dice.
L’abbinamento di cibi e vini non è una pratica banale, poiché capita spesso di sminuire il più prelibato dei piatti con un vino che lo annulla e mortificare un buon vino con una pietanza che ne contrasta l’espressione.
E’ un po’ come nel matrimonio, funziona solo se entrambe le parti sono felici di essere unite all’altra.
Per l’abbinamento di vino e cibo esistono delle linee guida piuttosto rodate e quelle che usiamo noi prendono spunto dalle regole di abbinamento dell’ AIS, che aiutano a evitare errori grossolani e ad orientarsi nella scelta dei vini che accompagneranno un menù o nella formulazione di un menù in base ai vini che si è deciso di stappare, e che, guarda caso, sono più o meno le stesse che valgono per le storie d’amore.
Abbinare vino e cibo: tre criteri quasi garantiti
Quello tra cibo e vino – dicevamo – è più di un abbinamento: è una storia d’amore, spesso un matrimonio; e, in quanto tale, sottostà a regole analoghe
1: Gli opposti si attraggono.
Individuare le caratteristiche peculiari di un vino e compensarle con quelle della pietanza, o viceversa.
I matrimoni più riusciti sono quelli fra una persona pigra e una iperattiva, una impulsiva e una riflessiva. Gli aspetti emergenti di un carattere devono essere controbilanciati da quelli, complementari, di un altro, così che l’insieme risulti armonioso e completo.
2: Relazione paritaria
In una coppia, uno dei due non può amare per entrambi, ma occorre che tutti e due siano ugualmente coinvolti; lo stesso accade abbinando cibo e vino: se il primo è dolce, anche il secondo lo deve essere.
Con i dessert e i prodotti di pasticceria, quindi, vanno scelti vini con un elevato residuo zuccherino.
Basta (ve prego) con i panettoni mangiati bevendo (scadenti) spumanti brut.
3: Moglie e buoi dei paesi tuoi
E se proprio non sapete che pesci pigliare, attenetevi al vecchio adagio: cibo del territorio con vino del territorio.
La disponibilità limitata a determinati prodotti ha indotto la società a trattarli nel modo più soddisfacente possibile e, se non altro, un abbinamento tra vini e cibi dello stesso territorio avrà molto da dire sul piano storico e culturale.
Di recente ho avuto modo di essere il testimone di un matrimonio a mio avviso perfetto; una delle eccellenze del nostro paesello, IL BACALA’ ALLA VICENTINA e il TAI ROSSO COLLI BERICI. Nello specifico il bacalà è quello della Trattoria Culata e il Cìo Bacaro, Barbarano Colli Berici Tai Rosso di Az. Agr Pialli.
Per concludere bisogna tenere bene presente che non ne avremo certezza fino all’assaggio, ma, con queste tre regole, la buona riuscita dell’abbinamento cibo-vino è tutto sommato assicurata.
Certo, nulla, neanche un assaggio soddisfatto, ci garantisce che non potessimo cucinare una pietanza o stappare una bottiglia ancora più azzeccata di quella per la quale abbiamo optato, ma, del resto, cosa ci garantisce di aver scelto la moglie giusta?