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Antica Fiera del Soco

Antica Fiera del Soco

Ormai è ora di bilancio. Diciamo che non era facile ripartire pertanto già qui è doveroso un ringraziamento all’organizzazione.
Per quello che ci riguarda  l’edizione 2022 è stata un bel banco di prova e ci ha confermato che gli eventi esterni sono sempre ben graditi dalla clientela. Ed è per questo che a breve  arriveranno delle belle sorprese….. Stay Tuned… 

 
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A Vicenza 25 nuovi Sommelier

25 nuovi sommelier

Sono felice pìù che mai di comunicare che Ais Vicenza ha 25 nuovi Sommelier. Di certo frequentare un corso per sommelier comporta un importante arricchimento della propria cultura personale, a prescindere dal fatto che le competenze che si acquisiscono si rivelino più o meno utili per la professione che si svolge.  Avere l’esperienza e la capacità necessarie per individuare gli abbinamenti più appropriati con il cibo, inoltre, migliora la vita di tutti i giorni e la qualità dei pasti, al di là della possibilità di fare bella figura con i propri commensali.

Il mercato del vino

Quello del vino è un mercato che si può considerare in perenne evoluzione, ed è in costante crescita il numero di enoteche che mettono a disposizione opportunità di lavoro che vale la pena di cogliere al volo; lo stesso dicasi per le aziende vinicole e per i ristoranti. Chi è in possesso della qualifica di sommelier ha l’opportunità di diventare un insegnante o di essere chiamato a lavorare per eventi del settore. 

Vino: una passione

Non è detto, però, che debbano essere solo spunti economici o professionali a motivare il desiderio di frequentare un corso per sommelier: si potrebbe aver voglia semplicemente di far maturare e accrescere una passione personale, integrando le competenze di cui si è già in possesso con un insegnamento più strutturato e mirato; sono infatti molti i neo Sommelier che non esercitano nel settore ma che sono stato spinti dalla passione per il vino. Per questo motivo e non solo per questo l’esperienza di un corso di sommelier Ais la consiglio a tutti.

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Abbinamento cibo-vino… è un po’ come una storia d’amore: il nostro punto di vista.

Essenzialmente “de gustibus non est disputandum” (i gusti non si discutono) e se qualcuno vuole può bere del Recioto di Gambellara passito con gli scampi,  pare che non ci sia ancora una legge che lo vieti (ma ci vorrebbe!), ma meglio se non ce lo dice.
L’abbinamento di cibi e vini non è una pratica banale, poiché capita spesso di sminuire il più prelibato dei piatti con un vino che lo annulla e mortificare un buon vino con una pietanza che ne contrasta l’espressione.

E’ un po’ come nel matrimonio,  funziona solo se entrambe le parti sono felici di essere unite all’altra.

Per l’abbinamento di vino e cibo esistono delle linee guida piuttosto rodate e quelle che usiamo noi prendono spunto dalle regole di abbinamento dell’ AIS, che aiutano a evitare errori grossolani e ad orientarsi nella scelta dei vini che accompagneranno un menù o nella formulazione di un menù in base ai vini che si è deciso di stappare, e che, guarda caso, sono più o meno le stesse che valgono per le storie d’amore.

Abbinare vino e cibo: tre criteri quasi garantiti

Quello tra cibo e vino – dicevamo – è più di un abbinamento: è una storia d’amore, spesso un matrimonio; e, in quanto tale, sottostà a regole analoghe

1: Gli opposti si attraggono.

Individuare le caratteristiche peculiari di un vino e compensarle con quelle della pietanza, o viceversa.
I matrimoni più riusciti sono quelli fra una persona pigra e una iperattiva, una impulsiva e una riflessiva. Gli aspetti emergenti di un carattere devono essere controbilanciati da quelli, complementari, di un altro, così che l’insieme risulti armonioso e completo.

2: Relazione paritaria

In una coppia, uno dei due non può amare per entrambi, ma occorre che tutti e due siano ugualmente coinvolti; lo stesso accade abbinando cibo e vino: se il primo è dolce, anche il secondo lo deve essere.
Con i dessert e i prodotti di pasticceria, quindi, vanno scelti vini con un elevato residuo zuccherino.
Basta (ve prego) con i panettoni mangiati bevendo (scadenti) spumanti brut.

3: Moglie e buoi dei paesi tuoi

E se proprio non sapete che pesci pigliare, attenetevi al vecchio adagio: cibo del territorio con vino del territorio.
La disponibilità limitata a determinati prodotti ha indotto la società a trattarli nel modo più soddisfacente possibile e, se non altro, un abbinamento tra vini e cibi dello stesso territorio avrà molto da dire sul piano storico e culturale.

Di recente ho avuto modo di essere il testimone di un matrimonio a mio avviso perfetto; una delle eccellenze del nostro paesello, IL BACALA’ ALLA VICENTINA e il TAI ROSSO COLLI BERICI. Nello specifico il bacalà è quello della Trattoria Culata e il Cìo Bacaro, Barbarano Colli Berici Tai Rosso di Az. Agr Pialli.

Per concludere bisogna tenere bene presente che non ne avremo certezza fino all’assaggio, ma, con queste tre regole, la buona riuscita dell’abbinamento cibo-vino è tutto sommato assicurata.

Certo, nulla, neanche un assaggio soddisfatto, ci garantisce che non potessimo cucinare una pietanza o stappare una bottiglia ancora più azzeccata di quella per la quale abbiamo optato, ma, del resto, cosa ci garantisce di aver scelto la moglie giusta?

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Il nostro sito è online!

Dovrei scrivere perchè mi è venuto in mente di andare on-line rinnovando il nostro sito internet e creare il nostro e-commerce…

Probabilmente è facile pensare che il momento storico ed economico in cui stiamo vivendo, nel pieno di una pandemia mondiale, sia il motivo principale …ma non è così.

La risposta la troverete seguendoci…

Voglio iniziare un percorso di tipo emozionale che possa far comprendere a chi mi legge che anche dentro un bicchiere di vino si può trovare un mondo, un universo fatto di terra, di sole, di tradizioni e lavoro.

Spero arriveremo insieme al traguardo.

Termino queste poche righe con una dedica ad una persona speciale:
grazie Stefy amore mio per tutta la forza che mi dai!